RIGOLETTO Sì, la mia figlia! d'una tal vittoria... Che? adesso non ridete? Ella è là... la vogl'io... la renderete. Corre verso la porta di mezzo, ma i cortigiani gli attraversano il passaggio.
Cortigiani, vil razza dannata, Per qual prezzo vendeste il mio bene? A voi nulla per l'oro sconviene, Ma mia figlia è impagabil tesor. La rendete! o, se pur disarmata, Questa man per voi fora cruenta; Nulla in terra più l'uomo paventa, Se dei figli difende l'onor. Quella porta, assassini, m'aprite! Si getta ancor sulla porta che gli è nuovamente contesa dai gentiluomini; lotta alquanto, poi ritorna spossato. Ah! voi tutti a me contro venite... piange Tutti contro me!... Ah! Ebben, piango Marullo... Signore, Tu ch'hai l'alma gentil come il core, Dimmi tu ove l'hanno nascosta? È là... non è vero?... Tu taci... ahimè!... Miei signori... perdono, pietate... Al vegliardo la figlia ridate... Ridonarla a voi nulla ora costa, Tutto al mondo tal figlia è per me. Signori, perdono, pietà Ridate a me la figlia, Tutto al mondo tal figlia è per me. Pietà, pietà, Signori, pietà.